Ucraina - Russia: le news sulla guerra di oggi 20 ottobre. Nato Putin vicini allo scontro diretto - La Stampa

2023-03-08 17:35:51 By : Ms. Annabelle Tang

La voce de La Stampa

Allerta aerea in tutto il Paese, distrutta una scuola a Zaporizhzhia. Trovati 146 corpi in una fossa comune a Lyman. Ue e Gran Bretagna sanzionano l’Iran per i droni alla Russia. Arrestato in Italia il figlio del governatore della regione siberiana di Krasnoyarsk

DIRETTA A CURA DI MARINA PALUMBO

Vladimir Putin indossa gli occhiali per cimentarsi nel tiro di precisione, durante una ispezione nel campo di addestramento di  Ryazan

È il 239° giorno di guerra in Ucraina. Diventa sempre più complessa la scacchiera sulla quale si muovono i signori della guerra. Con l'invio di armi all'Ucraina si avvicina il rischio di uno scontro diretto fra la Nato e la Russia. Ad affermarlo una delle protagoniste mediatiche di questo conflitto, la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. «I Paesi della Nato, come se fossero in competizione tra loro, continuano a inviare armi e munizioni al regime di Kiev, a fornirgli informazioni, ad addestrare i suoi soldati, a dare orientamenti sul modo di condurre le ostilità, avvicinandosi così alla pericolosa linea di un diretto scontro militare con la Russia». 

Per approfondire  – Gli Usa: “Addestratori iraniani in Crimea, insegnano ai russi a usare i droni kamikaze”  – Propaganda di guerra in Russia: “Putin spara con un fucile da cecchino”  – Artem Uss, l’imprenditore russo arrestato a Malpensa su richiesta degli Usa   – Così Putin scarica sui fedelissimi la responsabilità del disastro  – Berlusconi il putiniano: “La guerra è colpa di Zelensky”  – Fondazione Specchio dei Tempi

Gli aggiornamenti ora per ora

22.16 – Usa: legge marziale conferma che cittadini non volevano unirsi a Russia L'imposizione della legge marziale da parte del presidente Vladimir Putin nei territori ucraini annessi ha dimostrato che la sua affermazione secondo cui la gente voleva unirsi alla Russia era una «menzogna». Lo ha detto ai giornalisti il portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price. «Il presidente Putin ha annesso queste regioni affermando che c'erano persone, in queste regioni, che cercavano disperatamente rifugio dallo stato ucraino da voler unirsi alla Russia», ha spiegato. «Ora Putin sta dimostrando la menzogna dichiarando la legge marziale».

22.00 – Zelensky: l’Ucraina non ha ordinato l’attacco al ponte in Crimea L'attacco al ponte in Crimea «non l'abbiamo assolutamente ordinato noi, per quanto ne so». Lo ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un'intervista al canadese CTV, riporta il Kiev Independent, precisando che il giorno dopo l'esplosione dell'8 ottobre, il presidente russo Vladimir Putin ha accusato «l’intelligence ucraina» di aver danneggiato il ponte che collega la Crimea alla Russia sullo stretto di Kerch.

20.57 – Zelensky: i russi hanno già minato diga Kakhovka, preparano un disastro «La Russia sta preparando coscientemente un disastro di grande portata nell'Ucraina meridionale. Ci risulta che i terroristi russi abbiano minato la diga e le unità della centrale idroelettrica di Kakhovka. Si tratta di una delle grandi centrali elettriche. La diga di questa centrale idroelettrica contiene circa 18 milioni di metri cubi d'acqua. Se i terroristi russi faranno saltare questa diga, più di 80 insediamenti, tra cui Kherson, si troveranno nella zona di rapida inondazione. Centinaia di migliaia di persone potrebbero essere colpite» ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky al Consiglio Europeo.

20.23 – Filorussi: distruggere la diga di Kakhovka non ha senso «Non ha senso per la Russia distruggere la diga della centrale idroelettrica di Kakhovka, cosa che invece sarebbe vantaggiosa per l'Ucraina». Lo ha dichiarato Vladimir Leontyev, capo dell'amministrazione installata dalla Russia nel distretto di Novokakhovka. «Che senso ha distruggerla adesso? Anche da un punto di vista formale questa è una sciocchezza», ha dichiarato il funzionario, come riporta la Tass. «Chi ne trarrebbe vantaggio è solo l'Ucraina che con la distruzione della diga e della centrale idroelettrica interromperebbe la logistica russa, seminerebbe panico e paura e interromperebbe la fornitura di acqua alla Crimea», ha dichiarato Leontyev. 

19.56 – Casa Bianca: iraniani in Crimea, aiutano i russi con droni Personale iraniano è in Crimea per aiutare i russi negli attacchi con i droni di Teheran contro l'Ucraina: lo ha detto il portavoce del consigliere per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca John Kirby.

19.28 – Zelensky: chiedo all’Italia sistemi di difesa aerea «Abbiamo già ricevuto un sistema IRIS-T molto efficace dalla Germania. Ringrazio il Cancelliere per questo. Il sistema tedesco protegge non solo i cieli ucraini, protegge la stabilità europea, limitando il terrore russo, che colpisce sia il nostro Paese che, in futuro, i vostri Paesi. Ma abbiamo bisogno di più sistemi di difesa aerea e antimissilistici per creare uno scudo aereo veramente affidabile. So che alcuni Paesi dell'Ue hanno già confermato la loro partecipazione a questo lavoro. E vi esorto ad accelerare il più possibile l'attuazione delle decisioni. Mi rivolgo ora alla Francia, all'Italia, agli altri nostri partner, e non solo in Europa, ma anche negli Stati Uniti d'America. Non solo a chi produce difesa aerea e difesa antimissilistica, ma anche a chi dispone dei sistemi necessari. Più i cieli ucraini saranno protetti, più la vita sarà stabile in tutta Europa. Dobbiamo assicurarlo». Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel suo intervento al Consiglio europeo rivolgendosi ai leader europei.

19.13 – Zelenksy: catastrofe se i russi distruggono la diga di Kakhovka Nel suo intervento al Consiglio europeo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha espresso il timore che se la diga della centrale idroelettrica di Kakhovka cedesse per i bombardamenti russi potrebbero venir inondati 80 villaggi e la stessa Kherson. Con il collasso della struttura, poi, ci sarebbero gravi difficoltà per le forniture energetiche ucraine per l'inverno, oltre al rischio di una nuova spinta migratoria in fuga dal Paese. Lo si apprende da fonti europee.

18.46 – Mosca sull’arresto a Malpensa: dagli Usa caccia ai russi, ci sarà risposta ad atti ostili «È chiaro che le forze di sicurezza ed i servizi segreti Usa non faranno altro che espandere la loro caccia ai cittadini russi. Azioni ostili di questo genere, ovviamente, non rimarranno senza rappresaglia». Così la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, si scaglia contro l'incriminazione da parte della Giustizia Usa di cinque cittadini russi, tra i quali Artyom Uss, il figlio del governatore della regione siberiana di Krasnoyarsk, Alexander Uss, arrestato lo scorso 17 ottobre a Malpensa su richiesta degli Stati Uniti. Zakharova, si legge sul sito della Tass, ha sottolineato che la Russia considera la detenzione dei cittadini russi in Italia e Germania su richiesta del dipartimento di Giustizia Usa e la loro estrazione come «la continuazione di una campagna di larga scala per catturare indesiderabili russi».

18.31 – L’Ue sanziona l’Iran per i droni alla Russia Il Consiglio Ue ha adottato oggi sanzioni nei confronti di tre militari iraniani e di una società, ritenuti responsabili della fornitura di droni alla Russia, che li sta utilizzando contro l'Ucraina. Si tratta di un maggiore generale, Mohammed Hossein Bagheri, capo di Stato maggiore delle forze armate iraniane, che supervisiona il programma militare di velivoli senza equipaggio dell'Iran, di un generale e di un brigadiere generale. Sanzionata anche la Shahed Aviation Industries, che sviluppa i droni Shahed, forniti a Mosca e utilizzati contro Kiev. I sanzionati sono colpiti dal congelamento dei beni eventualmente detenuti nell'Ue, dal divieto di viaggiare nell'Ue e dal divieto di finanziamento da parte di soggetti Ue.

18.25 – La Gran Bretagna sanziona l’Iran per i droni alla Russia Le autorità britanniche hanno deciso di sanzionare il capo di Stato Maggiore delle forze armate iraniane, Mohammad Bagheri, e in generale l'Iran per la sua fornitura di droni kamikaze all'esercito russo, che ne fa uso in Ucraina per colpire infrastrutture critiche e obiettivi civili. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri britannico James Cleverly, definendo «deplorevole il sostegno dell'Iran alla guerra brutale e illegale di Putin contro l'Ucraina». Cleverly ha quindi affermato che «ci sono prove evidenti che l'Iran ha un ruolo destabilizzante nella sicurezza globale». Il capo della diplomazia britannica ha spiegato che '«oggi stiamo sanzionando chi sta fornendo i droni che i russi usano per colpire i civili ucraini».

18.24 – Kiev: trovati 146 corpi in una fossa comune a Lyman Il dipartimento di polizia della regione di Donetsk ha riferito di aver trovato 146 corpi in una fossa comune nella cittadina liberata di Lyman, come riporta Kiev Independent. La polizia ucraina ha specificato che i corpi di 111 civili e 35 soldati sono stati sepolti in trincee e alcune tombe non erano contrassegnate.

⚡️Police: 146 bodies found at mass burial site in recently liberated Lyman. Donetsk Oblast Police reported that the bodies of 111 civilians and 35 soldiers were found in the mass burial site. The killed people were buried in trenches, and some graves were unmarked, police said.

18.07 – Ucraina, ambasciata di Kiev: la tesi di Berlusconi è propaganda russa «Tutte le tesi rese pubbliche non sono altro che propaganda russa non mascherata, a partire dalle spiegazioni della situazione nel Donbass, per finire con la giustificazione dell'invasione militare russa». Così l'ambasciata ucraina a Roma commenta a LaPresse gli audio in possesso dell'agenzia relativi alle parole di Silvio Berlusconi sulla guerra in Ucraina.

18.06 – Ucraina, ambasciata di Kiev: da Berlusconi condanna della nostra eroica resistenza «Siamo rimasti molto amareggiati dalle parole di Silvio Berlusconi, il leader dell'importante partito italiano che da sempre dichiara la sua forte posizione euroatlantica. È stato particolarmente amaro sentire praticamente la condanna sia della scelta democratica degli ucraini che della loro eroica resistenza all'aggressore». Così l'ambasciata Ucraina a Roma commenta a LaPresse gli audio in possesso dell'agenzia relativi ai commenti di Silvio Berlusconi sulla guerra in Ucraina.

17.17 – Putin ispeziona il campo di addestramento coscritti Il presidente russo Vladimir Putin ha ispezionato un campo di addestramento per i cittadini chiamati ad arruolarsi, nel quadro della «mobilitazione parziale». Come riportano le agenzie russe, il leader del Cremlino ha verificato la preparazione dei soldati nel campo situato nella regione di Ryazan, nel distretto militare occidentale.

17.10 – Michel: Zelensky preoccupato per la centrale di Kakhovka Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, «ha condiviso le sue preoccupazioni circa le minacce russe contro la centrale elettrica di Kakhovka e la sua diga». Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, dando conto dell'intervento video di Zelensky al vertice Ue. «Il Cremlino continua a uccidere civili e a colpire obiettivi non militari e infrastrutture critiche. Questo mostra ancora una volta il vero volto di questa guerra di aggressione», ha spiegato. Michel ha confermato che «l'Ue è al fianco del popolo ucraino per tutto il tempo necessario». 

17.01 – Podolyak: Berlusconi beve vodka, Meloni difende veri principi «Qualsiasi crisi apre la strada ai leader veri. Mentre il signor Berlusconi è sotto l'effetto della vodka russa in compagnia di 'cinque amici di Putin' in Europa, Giorgia Meloni dimostra quali sono i veri principi e la comprensione delle sfide globali. Ognuno sceglie la propria strada». Lo ha twittato in italiano Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Qualsiasi crisi apre la strada ai leader veri. Mentre il signor #Berlusconi è sotto l'impressione di ru-vodka in compagnia "cinque amici di Putin" in Europa, @GiorgiaMeloni dimostra quali sono i veri principi e la comprensione delle sfide globali. Ognuno sceglie la propria strada

16.42 – Nuovi reati contestati a Navalny, rischia 30 anni L'oppositore russo Alexei Navalny è stato accusato di nuovi reati passibili di 30 anni di carcere. Le accuse, ha reso noto l'entourage di Navalny, sono «promozione del terrorismo», «appello all'estremismo», «finanziamento di attività estremiste» e «riabilitazione del nazismo». «Gli avvocati hanno calcolato che sono circa 30 anni (di carcere, ndr), considerando le pene previste per ciascuno di questi articoli» del codice penale, hanno scritto i collaboratori di Navalny in un post sui social network.

16.35 – Filorussi: 15mila civili evacuati dalla regione di Kherson In Ucraina prosegue l'evacuazione dei civili dalla regione di Kherson, che la Russia ha annesso tre settimane fa in seguito a quelli che in Occidente sono stati definiti «referendum farsa». «L'evacuazione degli abitanti di Kherson prosegue nella calma», ha scritto su Telegram il filorusso Kirill Stremooussov, precisando che 15mila persone si sono rifugiate sulla riva sinistra del fiume Dnipro che fiancheggia la città di Kherson. Le autorità di occupazione russe hanno annunciato ieri l'inizio delle evacuazioni, che Kiev ha bollato come «deportazione» di civili ucraini verso la Russia. Nella regione è in corso una controffensiva delle forze ucraine.

16.27 – Pezzi autovelox rubati in Svezia trovati in droni russi Le piccole videocamere rubate in agosto dagli autovelox lungo le autostrade svedesi e a Stoccolma sono state trovate dentro i droni da ricognizione russi Orlan-10 lanciati in Ucraina. Lo riferisce il sito svedese Aftonbladet citato dai media ucraini. Gli specialisti di Kiev hanno smontato i droni caduti e hanno trovato le telecamere attaccate a piastre di acciaio con velcro: cioè facilmente removibili e utilizzate indipendentemente dagli autovelox su cui erano montate. I servizi di sicurezza svedesi hanno affermato di essere a conoscenza del collegamento tra i droni russi e il furto delle telecamere ma non hanno voluto rivelare ulteriori dettagli. La maggior parte del centinaio di furti è avvenuta alla fine di agosto tra le città di Thirp e Hargshamn, altri nell'area di Stoccolma. A settembre ce ne sono stati altri soprattutto nell'area dell'Uppland. Secondo Eva Lundberg, coordinatrice nazionale dell'Autorità svedese dei trasporti, ora è necessario sostituire le telecamere sottratte e riparare gli autovelox rotti.

16.00 – Orban: “Il price cap è un embargo sul gas e un suicidio economico” «L’ultimo piano di Bruxelles sul prezzo massimo del gas dell'Ue è pari a un embargo totale sul gas per l'Ungheria. Il suicidio economico non aiuterà l'Ucraina. Mi aspetto un grande dibattito al prossimo vertice». Lo scrive in un tweet il premier ungherese, Viktor Orban.

15.30 – Washington Post: “Gli Usa studiano i resti dei droni iraniani per neutralizzarli” Gli Usa hanno esaminato i rottami dei droni iraniani usati dai russi in Ucraina, aumentando le loro conoscenze sulle armi kamikaze lanciate contro infrastrutture chiave del Paese. Lo scrive il Washington Post citando due dirigenti americani. Le informazioni sulla struttura e sulla tecnologia dei droni potrebbero essere cruciali per aiutare gli Stati Uniti e i loro alleati ucraini a meglio identificarli e abbatterli prima che raggiungano i bersagli, come è stato fatto con quelli impiegati dalle forze filo iraniane nei conflitti in Medio Oriente. Non è chiaro come gli Usa abbiano avuto accesso ai resti dei droni ma il Pentagono è strettamente coordinato con le forze armate di Kiev e mantiene una piccola presenza amministrativa all'ambasciata a Kiev, con un team guidato da un generale ad una stella.

15.20 – Cento città coinvolte nel weekend di mobilitazione per la pace Si avviano a diventare 100 le città italiane coinvolte nel weekend mobilitazione per la pace promosso da «Europe for Peace». L'inizio simbolico di questo «giro d'Italia arcobaleno» avverrà venerdì pomeriggio con la Fiaccolata in piazza del Campidoglio a Roma promossa dalla coalizione nazionale e si concluderà con la partecipazione congiunta all'Angelus di Papa Francesco, domenica a mezzogiorno in piazza San Pietro.

15.10 – Gli 007 Usa: Kiev ha 6 settimane per riguadagnare terreno L’esercito ucraino ha una finestra di opportunità di guadagnare terreno contro il nemico russo nelle prossime sei settimane se riuscirà a continuare la sua pressione nel sud e nel nordest del Paese prima che il terreno fangoso e il maltempo costringano i contendenti a fermarsi e a riorganizzarsi. Lo scrive il New York Times citando valutazioni dell'intelligence Usa. Gli 007 americani ritengono che ci sia una scarsa possibilità di un cedimento significativo tra le forze russe, tale da consentire a Kiev di riprendersi un'altra grande fetta di territorio, simile a quella annunciata il mese scorso. Ma singole unità di Mosca potrebbero cedere di fronte alla continua pressione ucraina, permettendo a Kiev di riconquistare cittadine nel Donbass e potenzialmente anche Kherson, snodo chiave della regione.

15.00 – Zelensky sente Stenmeier: “Prepariamo la sua visita in Ucraina” «Una telefonata concreta e produttiva con il presidente della Germania Frank-Walter Steinmeier. Sono grato alla Germania per il primo sistema di difesa aerea Iris: dobbiamo schierare immediatamente uno scudo aereo sull'Ucraina! Apprezziamo la volontà della Germania di aiutare a superare le conseguenze del terrore missilistico russo. Stiamo anche preparando la visita del Presidente della Germania in Ucraina». Lo ha scritto su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dopo che nelle scorse ore alcuni media avevano riferito che Steinmeier aveva annullato una visita a Kiev prevista oggi per «motivi di sicurezza», suscitando polemiche in Ucraina

14.50 – Arrestato in Italia il figlio del governatore della regione russa di Krasnoyarsk L’Italia, su richiesta degli Usa, ha arrestato all'aeroporto di Milano Malpensa il figlio di un alto funzionario russo, implicato in un caso di vendita illegale di tecnologie americane a compagnie di armamenti in Russia. In un comunicato, l'ambasciata russa in Italia ha confermato che Artiom Uss, figlio del governatore della regione siberiana di Krasnoyarsk, Aleksander Uss, è stato arrestato lunedì. Il giorno prima, la giustizia americana aveva annunciato l'incriminazione di una dozzina di persone accusate di aver venduto tecnologie americane alla Russia, alcune delle quali - secondo Washington - sono usate nel conflitto in Ucraina. Artiom Uss è accusato, insieme ad altri quattro russi e due broker petroliferi venezuelani, di aver acquistato dagli Stati Uniti componenti elettronici destinati ad equipaggiare aerei, radar o missili, e di averli rivenduti a compagnie russe eludendo le sanzioni in vigore.

14.40 – Mosca: da Occidente “pressioni” sull’Iran per i droni Il ministero degli Esteri russo ha affermato che l'Occidente sta cercando di fare «pressione» su Teheran con l'accusa che Mosca stia utilizzando droni di fabbricazione iraniana in Ucraina. «Tutto ciò che viene fatto ora per quanto riguarda l'Iran è subordinato a un obiettivo: la pressione su questo Paese. E Washington sta mobilitando i Paesi della Nato e dell'Ue perché sostengano la sua posizione», ha detto la portavoce del ministero Maria Zakharova in una conferenza stampa.

14.30 – Ambasciatore ucraino in Italia: “Per la pace serve che la Russia vada via” «Le condizioni per avere la pace? La condizione numero uno è che l'esercito russo lasci il nostro Paese. Tutti i militari russi devono andare via. Poi ci possiamo sedere al tavolo delle trattative». Lo ha detto l'ambasciatore ucraino in Italia, Yaroslav Melnyk, a margine del Festival della Diplomazia in corso a Roma.

13.56 – Oltre 300 attacchi russi in dieci giorni contro le infrastrutture elettriche La Russia ha effettuato più di 300 attacchi aerei sull'infrastruttura elettrica dell'Ucraina dal 10 ottobre, secondo quanto riferito dal ministro dell'Energia del paese. Il governo ucraino ha imposto restrizioni all'utilizzo dell'elettricità a livello nazionale per la prima volta da febbraio, a seguito di una raffica di attacchi che, come ha dichiarato il presidente Volodymyr Zelensky, hanno colpito un terzo delle centrali elettriche dell'Ucraina. Il ministro dell'Energia ucraino ha affermato che il governo sta cercando di ottenere una riduzione del 20 per cento del consumo di energia e che gli ucraini stanno rispondendo all'appello per limitarne l'utilizzo.

13.34 – Prigozhin: “Formiamo milizia popolare a Belgorod”  Yevgheny Prigozhin, l'imprenditore russo noto come lo "Chef di Putin" e considerato il vero responsabile della famigerata compagnia di mercenari Wagner, ha dichiarato che un suo rappresentante sta costruendo «strutture difensive» e formando «una milizia popolare» nella regione russa di Belgorod, non lontana dalla frontiera con l'Ucraina invasa dalle truppe del Cremlino. Lo riportano le testate The Moscow Times e Meduza. Prigozhin, noto come lo "Chef di Putin" perché considerato vicino al leader del Cremlino e perché ha fatto fortuna nel settore della ristorazione, è sotto sanzioni di Ue e Usa ed è anche ritenuto l'organizzatore della cosiddetta "fabbrica dei troll" di San Pietroburgo che riempie il web di commenti a favore del governo russo. «Stiamo lavorando attivamente con la regione di Belgorod, dove ho inviato il mio rappresentante, l'eroe della Russia Andrey Bogatov, due settimane fa», ha dichiarato Prigozhin secondo Meduza. «È impegnato non solo nella costruzione di strutture difensive, ma anche nella creazione di una milizia popolare sul territorio della regione di Belgorod. Diverse imprese stanno producendo gli elementi necessari per le strutture difensive e gli istruttori di Wagner stanno addestrando i cittadini che difenderanno i confini della regione. Senza dubbio, siamo pronti a offrire tutto il supporto possibile alle altre regioni che hanno bisogno di prendersi cura della loro difesa».

13.19 – Ppe: “Putin criminale di guerra” «Per noi del Ppe è molto chiaro: siamo totalmente al fianco degli amici ucraini. Putin è criminale di guerra. E' un fatto e per questo deve perdere questa guerra. Questa è la posizione del Ppe ed è lo è con tutti i nostri governi. Noi sosteniamo i governi, vale anche per quello italiano, che hanno un approccio pro-europeo, pro-ucraino e pro-Stato di diritto», ha dichiarato il presidente del Ppe, Manfred Weber, al suo arrivo al pre-vertice del Partito popolare europeo.

13.01 – Michel: “Sanzioni all'Iran per il sostegno alla Russia” «Interveniamo rapidamente contro l'Iran che sostiene la guerra della Russia in Ucraina. Accolgo con favore la decisione del Consiglio Europeo di adottare a tempo di record misure restrittive contro coloro che in Iran forniscono sostegno militare alla Russia», ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel.

12.38 – Vaccini e guerra, Medvedev contro Von der Leyen e Scholz Duro attacco da parte di Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, nei confronti della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e del cancelliere tedesco Olaf Scholz. Von der Leyen, viene accusata da Medvedev per la gestione dei vaccini anti-Covid. «La zia Ursula von der Leyen ha in qualche modo acquistato 4,6 (!) miliardi di dosi di vaccino COVID-19 dalla società farmaceutica Pfizer per 71 (!) miliardi di euro su una scala infantile. Sono dieci dosi di vaccini per ogni cittadino dell'Ue. La scala è mozzafiato. Allora ok. Dopotutto, è una ginecologa e il capo di una specie di Commissione europea, e ora è una rappresentante di Big Pharma. Una donna coraggiosa e brillante. Niente ha paura», ha scritto Medvedev su Telegram. «Se il Premio Nobel per l'Economia per il crollo più rapido delle finanze nazionali merita il frenetico Truss, allora la contendente al Nobel per la Medicina per il taglio di qualità dei soldi per i vaccini è Ursula von der Leyen», ha scritto ancora Medvedev. Scholz, invece, viene accusato da Medvedev per aver seguito «la sua fidanzata al governo, Baerbock (ministra degli Esteri), e ha intrapreso la strada sporca di accusare il nostro Paese di aver usato fame ed energia nel corso del conflitto», ha scritto Medvedev, aggiungendo che Scholz farebbe meglio a «ricordare il periodo del nazismo nel suo stato e circa 30 milioni di cittadini del nostro paese che morirono di guerra, fame e freddo».

12.19 – Germania, rogo centro rifugiati ucraini. “Movente politico”.  E' accaduto in un Land dell'est Nella notte un incendio ha quasi distrutto del tutto un centro di accoglienza di rifugiati provenienti dall'Ucraina, nella Germania dell'est. È accaduto a Gross Stroemkendorf, nel Land del Meclemburgo-Pomerania Anteriore. Secondo gli inquirenti, l'accaduto potrebbe avere un movente di natura politica. I rifugiati sono stati portati via in tempo e nessuno sarebbe rimasto ferito.

11.43 – Mosca: “La Nato vicina allo scontro diretto con la Russia” «Il flusso di armi della Nato verso l'Ucraina e gli aiuti militari a Kiev avvicinano l'alleanza alla pericolosa linea dello scontro militare diretto con la Russia». E' il nuovo avvertimento del ministero degli Esteri russo, come riporta la Tass.

11.38 – Stoltenberg (Nato): “Droni dall'Iran a Mosca contro risoluzioni Onu” «Non entro mai nei dettagli della nostra intelligence ma quello che posso dire è che ogni indicazione punta al fatto che è l'Iran che fornisce alla Russia questi droni. E chiediamo a tutte le nazioni, compreso l'Iran, di non sostenere la guerra illegale della Russia contro l'Ucraina. E questa è una guerra di aggressione. È una guerra che viola chiaramente il diritto internazionale ed è un attacco a una nazione sovrana indipendente in Europa», ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, rispondendo a una domanda in un punto stampa con il nuovo premier svedese Ulf Kristersson. «Ovviamente stiamo monitorando da vicino ciò che l'Iran sta facendo quando si tratta anche di fornire supporto alla Russia. E chiediamo all'Iran di non fornire né droni né missili. E anche qualsiasi fornitura di missili violerà chiaramente le risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'Onu», ha aggiunto.

11.14 – Pax Christi: “Ammiriamo il coraggio dei vescovi russi” «Un vero peccato che la nota diffusa a firma di monsignor Paolo Pezzi, arcivescovo di Mosca, a nome della Conferenza dei Vescovi Cattolici di Russia, non abbia ricevuto l'attenzione che meritava. Parole pronunciate non dal comodo salotto di una casa europea ma dal cuore stesso della capitale russa all'indomani della "mobilitazione parziale” che richiamava in servizio 300 mila riservisti per mandarli sul fronte di guerra». Lo dice il movimento cattolico Pax Christi in un articolo pubblicato online dalla sua rivista Mosaico di Pace, fondata da don Tonino Bello. «Nel documento si legge che la partecipazione alle ostilità è “una questione di coscienza umana”che, come si legge nel Catechismo della Chiesa Cattolica, è «il nucleo più segreto e il sacrario dell'uomo, dove egli si trova solo con Dio e al cui giusto giudizio deve sempre obbedire», scrive don Tonio Dell'Olio, sacerdote e attivista per la non-violenza. «La Chiesa - prosegue l’arcivescovo Pezzi - ricorda alle autorità statali che esse “devono provvedere equamente al caso di coloro che, per motivi di coscienza, ricusano l'uso delle armi”, pur essendo “tenuti a prestare qualche altra forma di servizio alla comunità umana”». Questo diritto,  fanno notare i vescovi cattolici, «è sancito dalla parte 3 dell'articolo 59 della Costituzione della Federazione Russa e chiediamo la sua costante osservanza». «Lo scontro in Ucraina si è trasformato in un conflitto militare su vasta scala che ha già causato migliaia di vittime, minato la fiducia e l'unità tra Paesi e popoli e minacciato l'esistenza del mondo intero. Come sei mesi fa, vogliamo ripetere l'insegnamento della Chiesa, seguendo il Santo Vangelo e l'antica Tradizione: la guerra non è mai stata e non sarà mai un mezzo per risolvere i problemi che sorgono tra le nazioni», aggiunge il documento. «E a noi non resta che esprimere tutta l'ammirazione possibile per il coraggio dei vescovi russi», conclude Dell'Olio.

11.05 – Scholz: “Con price cap Ue rischia di avere meno gas” «Un price cap deciso politicamente per l'acquisto di gas comporta il rischio che i produttori poi vendano altrove il loro gas e che alla fine noi europei non otteniamo più gas, ma meno gas». E' quanto ha detto Olaf Scholz al Bundestag, alla vigilia del Consiglio europeo. A detta del cancelliere, è necessario trovare intese con altri paesi «come il Giappone e la Corea del Sud», per «evitare che ci si faccia concorrenza reciproca». Al tempo stesso, così Scholz, «dobbiamo parlare con i paesi fornitori di un prezzo sostenibile». A questo proposito il cancelliere si dice «convinto che paesi come gli Usa, il Canada o la Norvegia, che sono uniti con noi a fianco dell'Ucraina, abbiamo tutto l'interesse che l'energia in Europa non abbia prezzi impossibili».

10.58 – Papa: conservare la memoria per l'Ucraina e la Shoah «E' importante che la memoria non vada perduta». Lo afferma Papa Francesco, riferendosi alla Soah come alla guerra in Ucraina, nella prefazione al libro "Sono Francesco" (La nave di Tese) della scrittrice ebrea di origini ungheresi Edith Bruck, con la quale ha stretto negli anni un rapporto di forte amicizia. «Quando ho letto su L'Osservatore Romano del 26 gennaio 2021, alla vigilia della Giornata della Memoria, la bella intervista di Francesca Romana de' Angelis a Edith Bruck, sono rimasto colpito dalla forza calma e luminosa di questa donna», ricorda il Pontefice in un brano anticipato stamane da La Repubblica, «Era riuscita a trovare nella sua vita, e poi a trasmettere nella sua opera letteraria, diversi "punti di luce" in uno degli abissi più tenebrosi della storia dell'umanità».

10.49 – Teheran chiede a Kiev prove sull'uso dei droni iraniani «Abbiamo chiesto alle autorità ucraine di fornire prove riguardo al presunto uso di droni iraniani nella guerra in Ucraina» da parte della Russia. Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian, come riporta Mehr, in una telefonata con l'omologo croato Gordan Grlić-Radman in cui ha affermato che l'Iran è «fermamente contrario alla guerra» e alla fornitura di armi alle parti in conflitto. «Non abbiamo fornito alla Russia alcuna arma iraniana da utilizzare nella guerra contro l'Ucraina», ha detto Amirabdollahian senza negare che Mosca e Teheran abbiano una cooperazione sulla Difesa.

10.28 – Scholz: “Putin punta sulla nostra debolezza ma si sbaglia” Vladimir Putin «non raggiungerà i suoi obiettivi di guerra». Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz al Bundestag. Il presidente russo «specula sulla debolezza dell'Occidente e dell'Ucraina, ma si sbaglia», ha aggiunto Scholz rivolgendosi ai deputati tedeschi.

10.19 – Le Monde: “Russia alle strette usa il terrore” La «campagna di terrore» della Russia in Ucraina fa il titolo d'apertura di Le Monde. Il giornale rileva che Mosca, «messa in difficoltà sul campo, ha dovuto cambiare strategia» e adesso sta concentrando i suoi attacchi contro le infrastrutture civili, a cominciare dalla rete elettrica, «facendo temere che nel prossimo inverno ci siano letali interruzioni dell'energia». Lo scopo dei russi è quello di «seminare la paura» tra gli ucraini, osserva il giornale, che punta il dito contro l'assistenza militare offerta dall'Iran a Putin: non solo il regime degli ayatollah fornisce i droni kamikaze che piovono su Kiev e le altre principali città ucraine, ma ha promesso anche missili terra-terra, «confermando il suo coinvolgimento nel conflitto a fianco di Mosca». In un titolo collegato, il quotidiano evidenzia anche che sui prezzi dell'energia «i dirigenti europei sono ancora senza una soluzione».

10.01 – Allerta aerea dichiarata in tutta l'Ucraina A partire dalle 10:16 ora locale (le 9:16 italiane, ndr) un'allerta di raid aereo è stata dichiarata in tutta l'Ucraina, ad eccezione della Crimea temporaneamente occupata. Lo rendono note le autorità ucraine.

9.59 – Donetsk, un morto, 5 feriti in ultimi attacchi russi  Gli attacchi russi delle ultime 24 ore sulla regione orientale di Donetsk hanno provocato una vittima e 5 feriti. Lo ha riferito il governatore Pavlo Kyrykenko, precisando che il bilancio esclude le città di Mariupol e Volnovakha. Nella regione di Kharkiv, sono stati colpiti diversi edifici, ferendo un uomo di 78 anni e distruggendo un negozio di alimentari.

9.51 – Scholz: “Non può essere interesse Usa energia impagabile nell’Unione Europea” «Parliamo anche con i produttori di gas di prezzi adeguati. Sono certo che paesi come Usa, Canada e Norvegia, che insieme a noi sono solidali al fianco dell'Ucraina, non abbiano interesse a che l'energia in Europa diventi impagabile», afferma Olaf Scholz al Bundestag, in vista del consiglio europeo sull'energia. «Anche nel contesto del G7 parliamo di questo», ha aggiunto.

9.25 – Razzi russi colpiscono scuola a Zaporizhzhia Razzi russi hanno colpito una scuola nella regione di Zaporizhzhia, in Ucraina. Lo ha scritto su Telegram Kyrylo Tymoshenko, vice capo dell'ufficio del presidente ucraino, precisando che «intorno alle 7,20 (ora locale), i russi hanno lanciato un attacco missilistico colpendo l'area di una scuola specializzata per bambini nel villaggio di Komyshuvakha. E' in corso di accertamento se ci sono state vittime».

9.03 – Nuovo attacco russo nel sud, abbattuti 14 droni. Presa di mira la regione di Mykolaiv Le forze russe hanno nuovamente attaccato nella notte la regione di Mykolaiv, nell'Ucraina meridionale, con droni kamikaze Shahed-136 di fabbricazione iraniana e 14 di questi velivoli sono stati abbattuti dall'esercito ucraino, dalla Guardia Nazionale e dalla polizia: lo ha reso noto il Comando aereo meridionale ucraino. 

8.31 – Dnipro, bombe russe sulla centrale elettrica Proseguono gli attacchi russi contro le infrastrutture energetiche ucraine. Le truppe di Mosca hanno bombardato nella notte il distretto di Kryvorizka, come ha riferito il capo dell'amministrazione militare regionale di Dnipro Valentyn Reznichenko. «I russi - ha scritto su Telegram - hanno colpito un'impresa industriale e una centrale energetica». L'attacco non avrebbe causato vittime.

7.59 – Analisti Gb e Usa, russi verso ritiro da Kherson Le recenti dichiarazioni dei vertici militari russi fanno ipotizzare prossimi ulteriori ritiri dalla regione di Kherson, occupata all'inizio della «operazione militare speciale». E' la valutazione degli analisti militari di Usa e Regno Unito. Nell'aggiornamento quotidiano dell'intelligence della Difesa britannica, si ricorda che due giorni fa il generale Sergei Surovikin, recentemente nominato comandante delle forze russe in Ucraina, ha dichiarato ai media russi che «è emersa una situazione difficile nell'area di Kherson» e «ha approvato i piani precedentemente annunciati dalle autorità di occupazione per l'evacuazione della popolazione civile». Secondo gli analisti di Londra, «l'annuncio di Surovikin che evidenzia le notizie negative sulla operazione militare speciale è   particolarmente insolito».

7.55 – Pechino: “Situazione grave, i cinesi tornino a casa” La Cina ha rinnovato l'appello ai suoi cittadini presenti in Ucraina ad aumentare le protezioni, contattare l'Ambasciata cinese ed evacuare il Paese, a fronte del deterioramento delle condizioni di sicurezza. L'appello è stato pronunciato dal vice ministro degli Esteri, Ma Zhaoxu, nel corso di una conferenza stampa a margine del ventesimo Congresso del Partito Comunista Cinese, che si tiene in questi giorni a Pechino. «La madrepatria non rinuncerà a nessuno dei suoi cittadini- ha scandito il vice ministro- .Vi riporteremo a casa». Il ministero degli Esteri e l'Ambasciata cinese in Ucraina avevano già emesso un primo avviso ai connazionali per l'evacuazione del Paese sabato scorso definendo «grave» la situazione della sicurezza nel Paese.

7.47 – Mosca inizia “reinsediamento” in Russia dei civili  evacuati dalla regione di Kherson Mosca ha iniziato il "reinsediamento" in Russia dei civili evacuati dalla regione di Kherson, nell'Ucraina meridionale: lo scrive il Guardian, che cita i funzionari filorussi nella regione. Ieri il governatore filorusso Volodymyr Saldo aveva parlato di piani per spostare fino a 60.000 persone attraverso il fiume Dnipro e verso la Russia nei prossimi sei giorni, al ritmo di 10.000 persone al giorno.

7.29 – Unicef, consegnati 14 generatori nella regione di Kharkiv L'Unicef ha consegnato 14 generatori alla regione (oblast) di Kharkiv per sostenere la continuazione dei servizi governativi per la salute e per l'acqua e l'igiene. L'assistenza comprende due potenti generatori (400 kVa) per supportare il servizio idrico della città di Kharkiv e garantire il flusso di acqua potabile. L'Unicef ha inoltre consegnato 12 generatori al Dipartimento regionale della Sanità di Kharkiv per sostenere le strutture sanitarie. La potenza di questi generatori è sufficiente a fornire un'alimentazione elettrica di riserva per garantire una fornitura ininterrotta di acqua e riscaldamento a più di 500.000 residenti della città e dei suoi sobborghi, che sono serviti dalla società di servizi idrici di Kharkiv (Vodokanal). L'Unicef sostiene Kharkiv dall'inizio di marzo 2022 con l'approvvigionamento e la fornitura di 60 tonnellate di coagulante (solfato di alluminio) e 34,46 tonnellate di cloro liquefatto per migliorare la qualità dell'acqua potabile per oltre mezzo milione di persone che vivono a Kharkiv. Non è la prima volta che l'Unicef fornisce aiuti alla regione di Kharkiv. Ad esempio, l'Unicef ha recentemente consegnato aiuti fondamentali per garantire le esigenze umanitarie di 1,5 milioni di persone nella regione di Kharkiv. Si tratta di 170 tonnellate di aiuti, come forniture di emergenza per l'assistenza medica e il parto, attrezzature chirurgiche, medicinali e pannolini. L'Unicef desidera ringraziare l'Ufficio per l'assistenza umanitaria dell'Usaid per il generoso contributo e il continuo sostegno all'accesso all'acqua potabile nella regione orientale dell'Ucraina. 

7.19 – Usa minacciano sanzioni a Iran per droni a Russia Gli Stati Uniti hanno minacciato di applicare sanzioni all'Iran per aver fornito alla Russia i droni "kamikaze" che utilizza contro la popolazione e le infrastrutture civili critiche in Ucraina, seguendo così le orme dell'Unione europea. In una dichiarazione, Washington ha indicato che ci sono «prove abbondanti» che l'Iran sta trasferendo droni in Russia che vengono utilizzati in Ucraina e ha assicurato che «non esiterà» a utilizzare sanzioni e «altri strumenti appropriati» per punire tutte le parti coinvolte. La dichiarazione degli Stati Uniti arriva poche ore dopo che l'Unione Europea ha raggiunto un accordo politico per sanzionare l'Iran per lo stesso motivo. Da parte loro, Russia e Iran hanno negato separatamente alle Nazioni Unite che i droni iraniani fossero stati usati nella guerra in Ucraina, definendo queste accuse bugie infondate.

7.11 – Blackout a rotazione nella regione di Kiev, internet giù La connessione internet è scesa a circa l'80% dei livelli ordinari nella regione di Kiev, con la compagnia energetica nazionale Ukrenergo che nella notte ha introdotto blackout a rotazione. Ukrenergo aveva annunciato già tre giorni fa la possibilità di tali blackout, in seguito agli attacchi russi contro «le infrastrutture energetiche nelle regioni centrali e settentrionali dell'Ucraina».

00.48 – L’appello di Zelensky: limitare l’uso di elettrodomestici più potenti «Faremo tutto il possibile per ripristinare le normali capacità energetiche del nostro Paese. Ma ci vuole tempo. E questo richiede i nostri sforzi congiunti. Domani è ancora più di prima». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyi nel consueto video messaggio serale, citato da Ukrinform, riferendosi all'introduzione delle restrizioni alla fornitura di energia elettrica in tutto il paese. «In generale è necessario essere particolarmente consapevoli del consumo di energia elettrica a partire dalle 7 del mattino», ha affermato. Zelensky ha fatto appello a non accendere elettrodomestici non necessari e a limitare il consumo di elettricità per gli elettrodomestici che richiedono molta energia. «Ci stiamo preparando a tutti gli scenari possibili in vista della stagione invernale», ha aggiunto.

00.30 – Biden: Putin brutalizza gli ucraini perché in situazione difficile, ma fallirà «Vladimir Putin si trova in una situazione incredibilmente difficile e il suo unico strumento è brutalizzare i cittadini ucraini, ma fallirà»: lo ha detto il presidente Usa Joe Biden rispondendo ad una domanda dopo aver annunciato il rilascio di altri 15 milioni di barili di petrolio dalle riserve strategiche.

00.20 – Premio Sakharov al popolo ucraino: sta combattendo per i valori europei La presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha annunciato che il popolo ucraino è il vincitore del Premio Sakharov per la tutela della libertà di pensiero, il più importante riconoscimento per i diritti umani in Europa. Nel suo annuncio, Metsola ha elogiato gli sforzi degli ucraini per la protezione della «democrazia, della libertà e dello stato di diritto» nella guerra provocata dall’invasione russa e tuttora in corso; ha poi detto che gli ucraini «stanno rischiando la loro vita per l’Europa» e di sapere che «non si arrenderanno mai, e nemmeno noi». Il Premio Sakharov fu assegnato per la prima volta nel 1988, ed è intitolato allo scienziato e dissidente sovietico Andrei Sakharov. Viene assegnato ogni anno dal Parlamento europeo. Nel 2021 il premio era stato assegnato ad Alexei Navalny, il principale e più famoso esponente dell’opposizione al regime di Vladimir Putin in Russia, in carcere dal gennaio del 2021.

00.10 – Kiev: legge marziale? Mosca vuole reprimere la nostra resistenza «La dichiarazione della cosiddetta legge marziale da parte della Federazione Russa ha come scopo di reprimere la resistenza degli abitanti degli oblast di Luhansk, Donetsk, Zaporizhzhia e Kherson che si oppongono all'occupazione russa»: a dirlo è il ministero degli Esteri ucraino dopo la proclamazione della legge marziale nelle quattro regioni ucraine annesse illegalmente dalla Russia.

00.01 – Teheran all’Onu respinge le accuse sull’uso droni iraniani «L'Iran respinge inequivocabilmente queste accuse infondate e non dimostrate». Lo ha detto l'ambasciatore di Teheran all'Onu, Amir Said Iravani, al termine della riunione a porte chiuse del Consiglio di Sicurezza sull'uso dei droni iraniani nel conflitto ucraino. L'ambasciatore ha parlato di «campagna di disinformazione contro Teheran».

Ecco cosa è successo giovedì 19 ottobre

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